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VIA dei cacciatori ertani
Monte Duranno - parete Sud
Vie classiche

Descrizione:

La via cosiddetta dei Cacciatori Ertani è comunemente indicata come la Via Normale al Monte Duranno. Curioso è il fatto che tale ascensione, datata 1891, non sia la prima salita attestata alla cima, la quale risulta essere invece quella dell'inglese Capitano William Edward Utterson-Kelso (1829-1898) e dalla guida Ampezzana Santo Siorapaes (1832-1900). L'itinerario Utterson-Kelso risulta raramente o quasi mai ripetuto, questo perchè, nonostante le difficoltà siano paragonabili a quelle della Via dei Cacciatori Ertani, lo stesso ha uno sviluppo piuttosto tortuoso e soprattutto prende le mosse dal difficilmente accessibile versante nord del Monte Duranno, La maggiore fortuna della via degli Ertani risiede nel fatto che Forcella Duranno, luogo dal quale parte l'itinerario, è facilmente raggiungibile. Per quanto riguarda la storia di questa ascensione portata a termine dai cacciatori-alpinisti valligiani si rimanda all'imprescindibile articolo di Paolo Gallo apparso sul giornale Le Dolomiti Bellunesi del 1979. A titolo di stimolo ci basterà per il momento sapere che Giacomo Sartor detto Moro de Maruf, scoprì la Cengia Alta del Duranno seguendo le tracce di sangue lasciate da un camoscio agonizzante, da lui precedentemente colpito con il suo fido fucile ad avancarica.

Pare che, trovatosi a corto di pallettoni, per dare alla preda il colpo di grazia, caricò l'arma con un chiodo tolto alle sue dalmede, le calzature dalla suola di legno chiodata utilizzate in montagna all'epoca.

La via dei Cacciatori Ertani ha il carattere di una piacevole via normale dolomitica, paragonabile a mio avviso per sviluppo e difficoltà alla Normale alla Grande di Lavaredo.

Avvicinamento - 2h
Raggiunto il paese di Erto entrare in Val Zemola e seguire la strada, dapprima asfaltata, poi sterrata, che conduce ad un ampio parcheggio nei pressi di Casera Mela. Da questo punto seguire a piedi il sentiero CAI 374 che in circa 1h di cammino conduce al Rifugio Maniago.(dal parcheggio al Rifugio: ca +550m - 1h).

Dal Rifugio Maniago continuare a seguire il 374 per raggiungere Forcella Duranno. L'ultimo tratto del sentiero per la forcella supera una fascia rocciosa e presenta passaggi di I grado (dal Rifugio a Forcella Duranno: ca +500m - 1h). Dislivello di avvicinamento totale: ca +1000m

Via dei Cacciatori Ertani

Primi salitori: Giacomo Sartor - detto Moro de Maruf, Giacomo Filippin - Conte, Giuseppe Martinelli - Nanon (3 agosto 1891)

Esposizione: Sud

Lunghezza: 430m di dislivello

Difficoltàmax IV-

Salita: Da Forcella Duranno in 5 minuti di cammino raggiungere il caratteristico grottino che segna l'inizio delle difficoltà alpinistiche (sulla destra del grottino è evidente una orrenda freccia di vernice rossa. Ottobre 2023). Superare passaggio di II sulla destra del grottino e traversare ancora a destra per salire un canalino. Tale canalino (I grado) condurrà in seguito ad una zona pratosa. Seguire il sentiero in falso piano fino a portarsi all'inizio di un altro canalino. Seguendo lo stesso si arriverà tramite percorso tortuoso a salire un facile caminetto (passaggi di II). Dal termine del caminetto in poco tempo si raggiungerà la cengia detta Cengia Alta del Duranno; nel punto d'ingresso questa presenta sopra di sè pareti gialle e friabili. Iniziare a percorrete la Cengia Alta in senso orario (andare a sinistra). Si supererà una prima ampissima ansa. Verso l'inizio della seconda grande ansa (Canalone Sartor) si inizierà finalmente a salire. Il punto esatto nel quale si dovrà abbandonare la cengia è indicato da una freccia rossa sbiadita e da un cordino kevlar passato su clessidra poco sopra. Attenzione: altri bolli rossi sbiaditi sono presenti più a sinistra lungo la cengia, tali bolli indicano la continuazione della cengia non la nostra via! Si supererà un primo passaggio di III appena sopra alla cengia per seguire rocce più facili obliquando a sinistra. Su un'altra cengia si incontrerà la prima sosta (S1 nella fotografia, anelli resinati). Salire, trovando il percorso più comodo, le facili roccette a sinistra della sosta (passaggi di III). Arrivati alla sosta S2 si salirà ancora un poco e si inizierà un traverso (II) di ca 60 metri verso sinistra, prima ascendente e poi discendente. In questo modo ci dirigeremo verso il fondo del Canalone Sartor. Salire altre facili roccette entrando nel camino, presenti due chiodi di sosta (S3). Scalare il camino (III) per 25m fino alla comoda sosta S4. Salire per ca 40m fino alla base di una più ripida paretina. Qui un breve tiro di III porta alla sosta S5 posta 1m a sinistra del camino. Entrare nel camino e percorrerlo tutto fino ad una cengia con sosta (S7). Tratto chiave della ascensione, presenti sul tiro 3 chiodi ed un vecchio anello cementato (IV-, 31m). Dalla sosta S7 salire a destra e abbandonare alla prima diramazione a destra l'evidente canale ghiaioso e raggiungere quindi S8 (II). Dalla sosta salire dritti, traversare a destra e superare la paretina in corrispondenza di uno spuntone con cordino (II+). Si raggiungerà quindi un'altra cengietta con sosta (S9). Da qui con percorso tortuoso e non obbligato si raggiungerà la forcella tra la due cime del Duranno (passaggi di II+). Si seguiranno quindi le roccette di cresta sulla destra e si raggiungerà facilmente la Cima.

Discesa:

Percorrere a ritroso l'itinerario di salita.

Attenzione: si raccomanda in questa fase di fare il possibile per non smuovere sassi lungo il canalone sotto la forcella. Gli stessi cascherebbero direttamente del camino del tratto chiave della salita.

Nota: Per evitare di restare esposti in calata alla caduta di sassi è stata attrezzata la sosta S6; per raggiungerla dalla S7 scendere circa 10m lungo il camino e poi uscirne con pendolo sulla sinistra faccia a monte.

Riferimenti: 

- DB 1979 pg. 5. Articolo di Paolo Gallo. Lettura imprescindibile per ci voglia conoscere la storia delle prime ascensioni del Monte Duranno

- Bollettino CAI, 1892, vol. XXV, pag. 285; Arturo Ferrucci, monografia Le Prealpi Clautane - Il Duranno.

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