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VIA GHERBAZ-CANDOT
Croda Cimoliana - parete Ovest
Vie classiche

Descrizione:

La via Gherbaz-Candot entra a buon diritto nel novero delle Classiche della Valcellina. Il fatto di salire una delle pareti di verticalità più continua dell'Oltrepiave, di presentare difficoltà classiche e di svolgersi con vista sullo stupendo scenario del catino dell'alta Val Montanaja, hanno invogliato nel corso degli anni i ripetitori. Tale descrizione non sia però fraintesa, resta una vie che richiede ottime capacita di valutazione per quanto riguarda la solidità di ancoraggi e appigli; a ciò si unisce poi un rientro non scontato.

Va riconosciuta agli apritori, i triestini Franco Gherbaz e Lino Candot, l'audacia di essere riusciti, grazie a numerosi scartamenti laterali, a trovare un percorso di difficoltà classiche attraverso una parete all'apparenza inaccessibile.

Nota: lascia perplessi come la mano di screanzati ripetitori abbia aggiunto, circa una decina di anni fa, numerosi spit all'itinerario; il quale era stato - ovviamente - aperto attraverso l'uso materiale tradizionale, ergo: chiodi.

Avvicinamento - 1h e quaranta

 

Entrare in Val Cimoliana,  e posteggiare l'auto presso il parcheggio del rifugio Pordenone. Arrivati in rifugio, bere un caffè da Monika e Ivan e risalire la Val Montanaja per il suo ben frequentato sentiero. Raggiungere il Bivacco Perugini e da qui risalire il ghiaione fino alla base della parete. L'attacco si trova in corrispondenza di una targhetta con stampato il numero 31.

Via Gherbaz-Candot

Primi salitori: Franco Gherbaz, Lino Candot (21 agosto 1965)

Prima invernale: Ezio Migotto, Gianni Martin (24 dicembre 1972)

Esposizione: Ovest

Lunghezza: 10 tiri + 50m facili alla cima, sviluppo totale ca 440m

Difficoltàmax VI+

L1: IV (40m);

L2: VI- (40m);

L3: V (35m);

L4: V (25m);

L5: V+ (45m)

L6: V+ (45m)

L7: V+ (45m)

L8: IV+ (45m)

L9: VI (45m)

L10: VI+ (45m)

Discesa: Dalla cima dirigersi verso sud seguendo i numerosi bolli rossi sbiaditi. Scendere per una cengetta e risalire per breve canalino. Abbassarsi sul versante est e poi seguire un evidente canalone con detriti. A un certo punto passare attraverso un cunicolo formato da un corpo staccato sulla destra (bolli rossi). Poco più sotto, in un antro umido e fangoso, si trovano evidenti i cordini per una calata in doppia su terreno appoggiato e con molti detriti (55m). Si arriva, a questo punto, alla Forcella Cecilia, la forcella che divide la Croda Cimoliana e il Campanile Pordenone. Si aggirerà ora in senso orario il Campanile Pordenone, prima scendendo ad est per canale con detriti (II) e poi per cengia fino a raggiungere una nuova forcella. Da qui con tre brevi calate (la prima su sosta a spit - sciagurati) lungo il canale ad ovest si raggiunge la base della parete. 2h

Riferimenti: 

- A. BERTI, C. BERTI, Dolomiti Orientali, vol. 2, Guida dei Monti d'Italia - Touring Club Italiano;

- RM 6-1966 pg. 99

- AV 1965 pg. 169

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