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VIA Del Gransoporo
Cima di Pino Sud
Vie un po' meno classiche

Descrizione:

Tutte le vie alle Cime di Pino sono avventurose, avventurosi sono il loro avvicinamento, salita e discesa. Questa via non fa eccezione.

Si tratta del secondo itinerario che interessi la parete Est (il primo è quello della cordata Gogna-Roncali-Sgrenzaroli-Squicciarini del 29 agosto 2005). Il fatto che la prima via su una parete dolomitica di 400m sia stata salita nel ventunesimo secolo la dice lunga su quanto le Cime di Pino siano dimenticate da Dio e dalla congrega degli uomini civili.

La via Toigo-Vallata del 2010 risolve il problema dello spigolo Nord-Est della Cima Sud, e presenta, soprattutto nei tratti più difficili, una roccia molto buona per gli standard del gruppo del Col Nudo.

Avvicinamento - 40min + 2h:
 

Che si venga da Erto o da Longarone, dirigersi verso località Moliesa, dove si trova la falesia di Erto. In corrispondenza con l'accesso per il Bar la Roccia, dall'altra parte della Statale parte una strada per località Pineda. Questa strada porta dall'altra parte della Valle del Vajont e si sviluppa sulla frana. Percorrere questa strada per 3km, fin quando sulla destra si troverà una strada forestale in salita con indicazione Rifugio Casera Ditta. Si dovrà posteggiare qui e procedere a piedi. Dopo 40 minuti ben segnalati, prima in salita su strada forestale e poi per sentiero (prima discesa e poi salita) si arriva al Rifugio.

Dal Rifugio seguire il sentiero CAI 904 fino a Forcella Col de Pin, scendere fino a quota 1300 m in direzione del Fos del Vajont e prendere una debolissima traccia che contorna dal est il gruppo delle Cime di Pino senza mai guadagnare o perdere considerevolmente quota. Lungo il percorso si trovano degli improbabili tratti di ferrata artigianale fatta con cavi della corrente. Iniziare a risalire verso Ovest, quindi verso la parete una volta arrivati in corrispondenza del canale che scende dalla stessa in direzione del Fos. Dapprima facilmente, poi per roccette (passaggi di III e uno di IV) si arriva nel piccolo anfiteatro alla base della parete Est. Dal rifugio 2h.

Via del Gransoporo (spigolo Nord-Est)

Primi salitori: Diego Toigo e Luca Vallata (1 ottobre 2010)

Esposizione: Nord-Est

Quota partenza: 1700m ca

Lunghezza: zoccolo 120m di III e IV + 7 tiri + 100m di III alla cima, sviluppo totale ca 550m

Difficoltàmax VI

L1: IV+ (50m);

L2: V (60m);

L3: IV (40m);

L4: IV (40m);

L5: VI (50m);

L6: V (60m);

L7: VI (35m)

Discesa: Vi sono due possibilita: Classica (da appunti di Alessandro Gogna) e Diretta (Vallata-Gasperini).

Dalla cima scendere per roccette in direzione sud e poi per prato fino ad un ometto. Evitare di scendere ulteriormente il pendio (che invita) bensì traversare a Ovest per mughi fitti in direzione di un larice che spicca nella mugaia. 4 metri prima scendere in un canalino quasi invisibile e raggiungere una forcelletta con uno spuntone. Scendere (I+) a sinistra (Nord Est) dello spuntone e raggiungere una forcella sul filo di cresta. Calarsi ad Est su clessidra (cordino) per circa 30m  (in arrampicata II-). Se si segue la discesa Classica: Risalire per roccette e prato ripido verso Sud Ovest fino ai mughi di una vetta secondaria di cresta. Seguire approssimativamente la cresta (erba e mughi), poi, una ventina di metri prima della sommità della vetta secondaria (un bastone ne segna il culmine), calarsi decisamente a sinistra (Est). Proseguire sul versante orientale in discesa (tracce di viaz) mirando alla forcella dei Ròndoi 1963m. Da qui scendere a Sud Ovest per il macereto e le tracce, fino a raggiungere più o meno a 1300m di quota le tracce che salgono dalla Forcella della Meda (o del Ciot) 1520m. Da qui seguire le segnalazioni e il sentiero per il Rifugio Ditta.

Se si segue la discesa Diretta, dalla clessidra con cordone ci si cala con una serie di doppie (forse 5) lungo un ripido canale (indispensabili chiodi, da utilizzare nel caso non si trovassero le soste utilizzate dai primi discensori). In questo modo si arriva direttamente alla cengia di partenza delle vie Carola Rackete e Corona-Pasquale. Discendere la cengia obliqua fin che possibile. Con altre due doppie si arriverà alla vera e propria base della parete Ovest della Cima di Pino Sud. Da qui discendere il canale che da Forcella Interpino (la forcella tra la Cima Nord e la Sud) punta al Rifugio Ditta. Tale canale si perrcorre fedelmente (passaggi di II), verso la fine quando il passaggio inizia a diventare faticoso si esce sulla destra per traccia poco evidente e si entra in una faggeta. Da qui per traccia più evidente - segni sulle piante - si scende fino al Rifugio Casera Ditta.

È un mondo difficile.

Via del Gransoporo
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