Descrizione:

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Si tratta della seconda via più ripetuta al Campanile, le ripetizioni sempre più recenti avvenute nell'ultimo decennio la fanno entrare di buon ordine nella lista delle classiche. La roccia della via risulta in alcuni tratti ancora da ripulire ma nel suo complesso è di discreta qualità. L'itinerario riesce intelligentemente a guadagnare la parete con piccoli traversi a destra e a sinistra a ricercare il facile nel difficile.​

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Avvicinamento - 1h e mezza:

Entrare in Val Cimoliana e posteggiare l'auto al parcheggio del rifugio Pordenone. Arrivati in rifugio, bere un caffè da Monika e Ivan e risalire la Val Montanaja per il suo ben frequentato sentiero. Arrivati alla piccola selletta alla base del Campanile aggirare lo stesso da sotto per guadagnare il versante ovest. (1h e mezza).

Via Corona-Carratù-Giordani

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Primi salitori: Mauro Corona, Claudio Carratù, Giuseppe Giordani (28 luglio 1990)

Esposizione: Ovest

Quota partenza: 1900m ca

Lunghezza: 6 tiri, sviluppo ca 155m​ + 2 tiri finali della Normale = sviluppo totale 275m

Difficoltà: max VII

L1: VII (40m);

L2: V+ (25m);

L3: VI (25m);

L4: VI (20m);

L5: V+ (15m);

L6: V (30m)

Discesa: Discesa comune al Campanile. Dalla cima raggiungere il ballatoio con due calate da 30 metri lungo l'itinerario di salita. Prestare massima attenzione alla caduta di pietre e durante il lancio delle corde. L'itinerario Normale è molto frequentato!

Camminare lungo il ballatoio in direzione NORD ed arrivare alla sosta della famosa calata Piaz (34m). Questa calata, quasi tutta nel vuoto vi depositerà alla base della parete nord del Campanile. Scendere ancora in direzione NORD (direzione Bivacco Perugini), dapprima disarrampicando e poi camminando. Non distante da un mugo, per terra si trova, non evidentissima, l'ultima sosta di calata. Quest'ultima doppia strapiombante (ca 20m) termina su di una selletta. Da qui scendere verso est fino al sentiero (un passaggio di II).